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Negli ultimi anni, il Ministero dell’Interno ha compiuto un importante passo in avanti nella digitalizzazione dei servizi, offrendo la possibilità di accedere a una vasta gamma di certificati anagrafici attraverso piattaforme online. Tra questi documenti è incluso lo Stato di famiglia, utile per dimostrare la composizione del proprio nucleo familiare in svariate situazioni amministrative o private. Questa evoluzione ha portato a un significativo risparmio di tempo per i cittadini, che possono così evitare le consuete code agli sportelli comunali. Con l’introduzione del Sistema Pubblico di Identità Digitale, meglio noto come SPID, è diventato ancora più immediato richiedere e scaricare tali certificati comodamente da casa. Il processo è stato progettato proprio per semplificare le interazioni con la Pubblica Amministrazione, consentendo di accedere ai vari portali online con le stesse credenziali rilasciate da un Identity Provider riconosciuto.
Lo Stato di famiglia, in particolare, è un documento rilasciato dall’Ufficio Anagrafe che riporta l’elenco delle persone che vivono sotto lo stesso tetto, siano esse parenti oppure semplici conviventi. Questo certificato è spesso necessario in procedure come l’iscrizione scolastica, l’accesso a determinati servizi sociali, la richiesta di agevolazioni fiscali o la compilazione di domande per assegni familiari. Prima della digitalizzazione, ottenere questo certificato comportava la classica trafila burocratica allo sportello: modulistica, possibili duplicazioni di dati già forniti e attese snervanti. Con i servizi online introdotti dal Ministero, oggi è invece sufficiente disporre di un’identità digitale e di un computer o di uno smartphone collegato a Internet. La comodità di questa novità va incontro sia alle esigenze dei cittadini sia a quelle delle stesse amministrazioni, che riescono a ridurre il carico di lavoro e a distribuire in modo più efficiente i propri servizi. Proprio perché questo nuovo metodo di ottenimento del certificato è disponibile in tutta Italia, ne traggono beneficio tanto i comuni più grandi quanto quelli più piccoli. Nel prosieguo di questa guida, verrà spiegato come procurarsi lo Stato di famiglia tramite SPID, descrivendo innanzitutto il sito dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (noto come ANPR), che raccoglie tutti i dati demografici in un’unica infrastruttura a livello nazionale. Dopo un’illustrazione di massima sulla configurazione dello SPID e sulle modalità di accesso, verranno fornite indicazioni per scaricare il certificato in pochi istanti. Infine, si dedicherà una sezione alla possibilità di ricorrere all’autocertificazione, opzione importante in molte situazioni in cui lo Stato di famiglia potrebbe non essere strettamente necessario.
Dove scaricare lo Stato di famiglia con SPID
Anche se sono disponibili diversi portali regionali o comunali, il Ministero dell’Interno spinge i cittadini a utilizzare l’ANPR, la piattaforma concepita per riunire in un unico archivio virtuale tutti i dati anagrafici dei residenti in Italia e dei cittadini iscritti all’AIRE, cioè all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Questo portale offre una serie di vantaggi, tra cui l’accesso universale a 14 tipologie di certificati, tra cui lo Stato di famiglia, senza distinzioni territoriali o differenze di gestione. In altre parole, un cittadino che risiede in un determinato comune può ottenere lo Stato di famiglia dal sito dell’ANPR senza dover per forza passare dal sito ufficiale del proprio comune. A ogni modo, se per ragioni personali o per scelte amministrative si preferisce il sito istituzionale comunale, non c’è nulla che lo vieti: in genere, anche sulle pagine dei diversi comuni italiani viene indicata la sezione per i servizi anagrafici online, con la possibilità di accedere tramite SPID.
La struttura del sito ANPR è concepita per semplificare al massimo la procedura. L’utente si trova un pulsante che consente di accedere ai servizi per i cittadini, dove viene offerta la possibilità di effettuare il login con SPID, CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Dal momento che questa guida si incentra sulla procedura con SPID, più comoda per la maggior parte delle persone, la sezione successiva tratterà brevemente come ottenere lo SPID, in modo che anche chi ancora non ce l’ha possa essere informato sulla procedura più comune per attivarlo.
Come ottenere lo SPID
Chi desidera richiedere lo Stato di famiglia online deve assicurarsi di aver attivato lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Per ottenere un’identità digitale è necessario rivolgersi a uno degli Identity Provider ufficialmente riconosciuti, come Poste Italiane, Aruba, Infocamere o altri operatori indicati sul sito ufficiale spid.gov.it. L’attivazione può avvenire seguendo vari metodi di riconoscimento. Alcune procedure consentono di fare tutto online, per esempio se si possiede già la Carta di Identità Elettronica e uno smartphone dotato di NFC, che permette di leggere il chip del documento in modo da comprovare la propria identità. Altre procedure invece prevedono un video-riconoscimento, durante il quale l’utente mostra il proprio documento d’identità a un operatore, oppure un riconoscimento di persona, recandosi a uno sportello fisico autorizzato.
Una volta confermata l’identità, l’Identity Provider rilascia all’utente un nome utente e una password da utilizzare per accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. Questo sistema di autenticazione si basa spesso su un doppio livello di sicurezza, detto di secondo livello, che prevede l’inserimento di un codice temporaneo o di un PIN sull’app dedicata. In questo modo, anche qualora qualcuno scoprisse la password principale, non potrebbe completare l’autenticazione senza quel secondo codice generato sullo smartphone dell’utente.
Ottenere lo SPID è di norma gratuito, soprattutto se si sceglie una modalità di riconoscimento online senza l’intervento di un operatore umano. In alcune circostanze, se si predilige l’ausilio di personale specializzato o si necessita di un riconoscimento di persona, potrebbe esserci un costo di qualche euro. Una volta terminate tutte le operazioni di registrazione, l’utente riceve una conferma via email e può immediatamente utilizzare le credenziali SPID su qualsiasi sito che supporti questo tipo di autenticazione.
Come scaricare lo Stato di famiglia con SPID
Dopo aver creato e abilitato correttamente la propria identità digitale, è possibile accedere alla piattaforma dell’ANPR. Per arrivare alla home page del servizio, è sufficiente digitare su un motore di ricerca l’indirizzo del sito dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. Una volta caricata la pagina iniziale, viene mostrata in alto a destra la voce per entrare nell’area riservata ai cittadini. Selezionando quell’opzione, si accede alla pagina in cui si può scegliere il metodo di autenticazione preferito. L’utente deve cliccare sul pulsante che invita a entrare con SPID e, in questo modo, comparirà la schermata dove selezionare il fornitore di identità digitale precedentemente scelto (Poste, Aruba, e così via).
A questo punto, si entra nella fase di autenticazione vera e propria. In genere bisogna inserire nome utente e password, oppure accedere tramite l’app dedicata inquadrando un codice QR. Se l’Identity Provider richiede un livello di sicurezza 2, occorre confermare l’accesso inserendo un codice temporaneo, un PIN, oppure una password usa e getta sull’app del proprio smartphone. Una volta completati questi passaggi, il sistema mostra una schermata in cui informa il cittadino del trattamento dei dati personali e invita a prestare il consenso.
Quando l’accesso è completato, l’utente viene rimandato alla schermata iniziale della piattaforma ANPR, dove compare la sezione dedicata ai certificati. Se si clicca sull’opzione per richiedere un certificato, è possibile scegliere se richiederlo per sé oppure per un membro del nucleo familiare, nel caso in cui si abbia la necessità di ottenere il documento per un figlio o un coniuge. Dopodiché si seleziona l’opzione corrispondente allo Stato di famiglia, proseguendo con l’impostazione per la carta libera o in bollo. La differenza tra le due modalità risiede nel fatto che in alcuni casi esiste un’esenzione temporanea dal bollo, stabilita dalle norme vigenti, e che permette di scaricare il certificato senza oneri. Durante la compilazione dei campi, la piattaforma offre inoltre la possibilità di impostare un indirizzo email a cui inviare il PDF del certificato. In alternativa, il documento può essere scaricato direttamente dalla pagina di anteprima, dove è possibile controllarne i dati prima di completare l’operazione.
Terminato questo breve percorso, si arriva alla schermata che permette di visionare o scaricare il certificato. L’ANPR fornisce solitamente un documento firmato digitalmente o dotato di codice QR, in modo da garantirne la validità e l’autenticità. Una volta salvato il PDF, lo si può stampare o conservare in formato digitale, a seconda di cosa serva per le proprie necessità.
Nel caso in cui non si volesse utilizzare ANPR, è comunque possibile scaricare lo Stato di famiglia dal portale del proprio comune di residenza, se esso dispone di un’area servizi online sufficientemente aggiornata. La modalità operativa è simile: occorre accedere con SPID e scegliere la sezione relativa ai certificati anagrafici. Qualora non fosse disponibile un’area dedicata sul sito comunale, si può contattare l’ufficio anagrafe e chiedere se sia prevista una procedura alternativa. In ogni caso, la maggior parte degli utenti preferisce ANPR, poiché accentrando i dati su un unico portale, la piattaforma risulta più lineare e indipendente dal singolo comune.
L’autocertificazione
Prima di procedere con la stampa o l’utilizzo del certificato, è opportuno ricordare un altro strumento burocratico ancora più rapido: l’autocertificazione. Questo istituto, regolato dal D.P.R. 445/2000, offre la possibilità di dichiarare autonomamente alcuni dati che la Pubblica Amministrazione già possiede nei propri archivi. In molti procedimenti, lo Stato di famiglia può essere sostituito da un’autocertificazione in cui il dichiarante indica i componenti del proprio nucleo familiare. Le amministrazioni pubbliche e i gestori di servizi pubblici sono tenuti ad accettare l’autocertificazione, sempre che non vi siano particolari motivi normativi che impongano necessariamente un certificato anagrafico in originale.
Nel caso specifico, chi desidera attestare la composizione del proprio nucleo familiare per finalità connesse a bandi pubblici, pratiche scolastiche, ospedaliere o di altro genere può presentare una dichiarazione sostitutiva di certificazione nella quale specifica i nominativi e i dati anagrafici di ogni componente del proprio nucleo familiare, indicando anche il grado di parentela o convivenza. Naturalmente, questa autocertificazione dev’essere redatta con la massima accuratezza: eventuali dichiarazioni false, infatti, sono perseguibili penalmente. D’altro canto, proprio grazie ai controlli incrociati con il database dell’ANPR, le amministrazioni possono verificare le informazioni dichiarate, senza la necessità di richiedere formalmente un certificato.
L’autocertificazione dello stato di famiglia risulta particolarmente comoda quando si tratta di procedure interne tra enti pubblici, in cui i dati vengono scambiati con immediatezza. Per iniziative private, come per esempio la stipula di un contratto di lavoro con un’impresa che richieda lo Stato di famiglia, potrebbe essere che il datore di lavoro accetti senza problemi l’autocertificazione, riconoscendo alla dichiarazione sostitutiva la stessa valenza legale del certificato. In casi rari, invece, occorre un documento ufficiale con timbro e firma digitale (o olografa), e allora si ricorre senza dubbio al certificato vero e proprio.
L’autocertificazione non annulla l’utilità del certificato scaricabile con SPID, poiché in determinate circostanze si rende necessario un atto rilasciato dalla Pubblica Amministrazione, ma costituisce un’alternativa rapida e valida in molte situazioni quotidiane. Per questo, prima di avviare la procedura di richiesta, può essere utile domandarsi se il soggetto a cui destinare la documentazione ammetta o meno l’autocertificazione. Se la risposta è affermativa, può essere sufficiente redigere una semplice dichiarazione, indicando i propri dati, i dati dei familiari conviventi e la dicitura standard che richiama gli articoli della normativa vigente in materia di autocertificazione.
Conclusione
L’accesso ai certificati anagrafici tramite SPID rappresenta un grande passo avanti per la Pubblica Amministrazione e per il cittadino, che può così evitare scomode code in uffici spesso affollati. Il Ministero dell’Interno, attraverso il sito dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, ha attuato un sistema di consultazione e di rilascio di documenti facile da usare, perfettamente integrato con le credenziali SPID. Lo Stato di famiglia diventa così reperibile con pochi clic, in qualsiasi momento della giornata e da qualsiasi dispositivo dotato di connessione Internet. Seppure rimanga sempre la facoltà di ottenere il medesimo certificato dal sito ufficiale del proprio comune, è evidente che ANPR semplifica ulteriormente le cose, unificando la gestione dei dati anagrafici in un’unica risorsa digitale.
Allo stesso tempo, è importante ricordare l’esistenza dell’autocertificazione, che spesso permette di raggiungere il medesimo obiettivo senza doversi procurare un certificato ufficiale. Tale metodo risulta particolarmente utile e veloce, in quanto si limita alla redazione di un modulo con cui si dichiarano i dati richiesti, contando sul fatto che l’amministrazione di destinazione potrà in ogni caso verificarne la correttezza all’interno dei propri archivi informatici o consultando la medesima ANPR. In molti contesti, l’autocertificazione è considerata pienamente valida e sufficiente.